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Un secondo webinar dal Salotto, per approfondire un argomento che ha creato abbastanza clamore: patrimoniale si o patrimoniale no?
Da dove siamo partiti
“In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse”
Benjamin Franklin
Partendo da una frase abbastanza iconica, rivediamo la storia del nostro paese e il suo rapporto con la patrimoniale. Questo inizia in periodo monarchico, continua durante il ventennio fascista e arriva ovviamente al periodo repubblicano. Tutti ricordiamo il prelievo forzoso voluto dal governo Amato nella notte tra il 10 e 11 Luglio 1992, oppure l’introduzione dell’IMU, presentata dal governo Berlusconi.
Un confronto tra paesi OCSE
Per meglio capire quanto e su cosa “subiamo” prelievi, un confronto con altri paesi aiuta. Si scopre quindi che l’Italia ha una pressione fiscale tra le più alte. Anche le imposte sugli immobili e sulle transazioni finanziarie sono elevate. Invece rimangono tra le più basse quelle sulla ricchezza netta e sulle successioni. In questi ambiti il nostro paese è ancora considerato un “paradiso fiscale”.
Didascalia: Blu ricchezza immobiliare; Giallo transazioni finanziarie; Arancione ricchezza netta; Grigio eredità e donazioni; Verde pressione fiscale
Il progetto europeo
Per cercare maggiore uniformità, l’Europa ha tracciato una linea chiara:
- meno imposte su reddito e capitale
- più imposte su consumi e immobili
Questo favorirebbe la libera circolazione di capitali, attraendo omogeneamente gli investimenti esteri. In questo modo si ridurrebbero disuguaglianze sociali, redistribuendo la ricchezza.
Liquidità più trasparente e immobili più costosi. Perché?
Il mattone e la liquidità sono asset che da sempre affascinano gli italiani. Ho avuto modo di parlarne sia nel salotto finanziario “italiani & finanza” che nel webinar “il risparmiatore prima e dopo il Coronavirus“. Ad oggi l’asset immobiliare subisce una tassazione elevata, vediamo subito perché. Tassare gli immobili è più facile, perché sono facilmente identificabili. Le entrate sono sicure e costanti, a vantaggio degli enti locali. Infine l’effetto negativo della tassazione è meno impattante rispetto a quello su altri investimenti. Funzionale a questo è la proposta di riforma del catasto, che sembra aver trovato una forma definitiva.
Anche sul fronte liquidità non mancano i cambiamenti, volti a favorire una maggiore trasparenza. Sul lato interno la riforma dell’anagrafe tributaria del 2012, che favorisce la lotta all’evasione. Nell’ambito internazionale la fine del segreto bancario e la nascita di un sistema multilaterale di scambio automatico di informazioni (CRS). Entrambi gli interventi mirano a rendere più difficile il passaggio di grandi capitali poco puliti.
Tutto questo come dicevamo ha uno scopo preciso: uniformare la realtà europea e creare maggiore collaborazione tra stati.
Patrimoniale, la nuova proposta
L’emendamento attualmente al vaglio punta a superare il dualismo tra tassazione immobiliare e mobiliare. IMU e bolli su conti e investimenti verrebbero rimpiazzati da un Imposta sostitutiva unica. Questa si applicherebbe a partire da 500.000 euro di patrimonio complessivo (case + investimenti + ecc.). Inoltre, è prevista l’applicazione di aliquote progressive, per rendere più “equa” la riforma. Anche per questo una modifica del catasto diventa necessaria, proprio per rendere più coerente il valore catastale degli immobili con quello reale.
Tante patrimoniali, come difendersi?
Parlando di patrimoniale spesso si pensa subito ad Amato nel 1992, un prelievo forzoso. Ma abbiamo visto che esistono molte forme di patrimoniale. Quindi, come difendersi? In base alla tipologia, ecco alcuni consigli specifici:
Dall’aumento delle imposte immobiliari
Per quanto riguarda il possibile aumento della tassazione immobiliare, la soluzione è semplice: dismettere gli asset immobiliari. Sono storicamente più esposti e oggi nel mirino delle raccomandazioni internazionali.
In sostituzione, meglio prediligere la componente finanziaria del patrimonio, maggiormente volta alla crescita.
Dall’aumento delle imposte indirette
Se il timore è: “e se mi aumentano le imposte sulla successione?”, cosa possiamo fare?
In questo caso le soluzioni sono molteplici. Assicurazioni sulla vita o risparmio gestito con sottostanti esenti per la parte liquida del patrimonio. Oppure, per il trasferimento dell’azienda familiare il patto di famiglia, che garantisce una migliore transizione. In ultimo, può essere utile e vantaggioso anticipare il trasferimento degli altri beni tramite la donazione. Questo perché come abbiamo detto, il nostro paese ha ad oggi delle tasse successorie molto favorevoli.
Dal prelievo o prestito forzoso
Se infine dovesse ripetersi un prelievo forzoso come nel ’92? Sarebbe sufficiente cambiare forma alla liquidità, investendo in prodotti di risparmio gestito. In questo caso si andrebbe su un asset con maggiori vantaggi, e soprattutto volto alla crescita.
E come non difendersi…
Lo spostamento di denaro all’estero non sarebbe una soluzione, come detto verrebbe comunque tracciato.
Non serve nemmeno staccare assegni circolari, sono liquidità a tutti gli effetti, quindi se non incassati subirebbero il prelievo.
Ritirare il contante comporterebbe segnalazioni ed inversione dell’onere della prova.
Non conviene infine effettuare una compravendita di oro, che comporta un elevato costo di transazione.
Ricetta per il patrimonio resiliente
Riassumendo, i due asset oggi favoriti, liquidità e immobili sono gravati da patrimoniali che li impoveriscono o rendono sempre meno vantaggiosi. E la situazione probabilmente è destinata a peggiorare. Ma la ricetta per creare risultati favorevoli per il risparmiatore italiano esiste. E parte dal favorire l’approccio ad un cambiamento di pensiero.
Come “essere sani“?
Aumentando la componente di risparmio gestito, ben diversificata e volta a rispondere puntualmente ai vostri obbiettivi ed esigenze. E allo stesso tempo valorizzando componente previdenziale e di tutela. In questo modo risponderemo agli imprevisti della vita in modo rapido ed efficiente, senza intaccare il nostro patrimonio. Ovviamente tutto questo si realizza disegnando una strategia preventiva con il giusto professionista.
Facciamolo insieme!