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Nel mondo finanziario e della pianificazione finanziaria l’offerta è sicuramente ampia. Che sia per tipologia di asset class, per collocazione geografica oppure per settore, differenziare il proprio investimento è fondamentale. Il principio di base è molto semplice: mai mettere tutte le uova nello stesso paniere. Ma è anche semplice da fare? Vediamolo assieme.

 

Diversificare: cosa significa?

 

Diversificare in finanza vuol dire comprare prodotti diversi tra loro per alcune caratteristiche. Ad esempio, se compro BTP di diverse scadenze sto diversificando il mio portafoglio. Questo perché prendo cedole diverse per anni differenti. Quello che ho fatto, è sufficiente per definire diversificato il mio portafoglio? Non proprio, perché lo strumento che ho scelto è sempre lo stesso, un titolo di stato. Ma ATTENZIONE, è un comportamento rischioso anche perché non tiene conto della decorrelazione e del rischio paese. Ne parleremo meglio più avanti.

Un esempio di diversificazione più significativa potrebbe essere quella di comprare anche delle obbligazioni emesse da una società privata. Questo è sufficiente?

 

Dove diversificare?

 

Come abbiamo appena detto, un elemento importante per la diversificazione diventa anche l’area geografica e il paese dove investire. Questo perché sebbene il mercato finanziario sia molto interconnesso, ogni singola realtà ha le proprie peculiarità e modalità di risposta agli avvenimenti economici.

Quindi, ad esempio, il mercato cinese e quello americano possono subire entrambi uno shock con risultati momentaneamente simili, ma nel corso del tempo il loro andamento si differenzierà.

Oppure, può capitare che un paese abbia delle difficoltà prettamente interne, che quindi colpiscono solo la sua economia o i titoli quotati sul suo mercato. Ad esempio, nel 2011 durante la crisi del debito sovrano, la borsa di Milano ha perso il 25%, mentre il Dow Jones americano ha chiuso in positivo del 5,5%.

Spaziare in un ambito geografico ampio, ti permette di avere nel portafoglio tanti fattori, tra loro connessi e allo stesso tempo diversificati che ti aiuteranno ad attenuare i rischi presenti nei tuoi investimenti.

 

Come diversificare.

 

Come accennato, anche l’asset class è molto importante. Ovvero, le categorie in cui si dividono gli investimenti, azionario, obbligazionario, monetario ecc.

Portafogli completamente sbilanciati in azioni o in obbligazioni possono non essere funzionali alla tua pianificazione finanziaria.

Questo perché troppo azionario ti espone ad una volatilità alta, e quindi oscillazioni con una forbice spesso molto ampia.

Dall’altro canto le obbligazioni possono avere tassi d’interesse più o meno rotondi, ma anche loro presentano dei rischi specifici e oscillazioni. Nonché rendimenti storicamente minori del comparto azionario.

Quindi in base alla pianificazione finanziaria che vuoi mettere in campo, valutare quale mix possa essere più efficiente è un buon punto di partenza.

 

Il bilancio della diversificazione.

 

In definitiva, è facile fare una buona diversificazione? La risposta per noi è si, se sai come farlo. Il punto di partenza è sicuramente non tralasciare nessun passaggio. In una buona pianificazione finanziaria avere prodotti diversi è fondamentale. Così come scegliere diverse realtà geografiche, e diverse asset class. Ciascuno di questi aspetti è indispensabile per assicurarsi di diversificare in modo davvero utile.

Insomma, diversificare è la prima regola da seguire per costruire un portafoglio di investimento. Questo sia per ridurre i rischi specifici delle singole realtà, ma anche per sfruttare le potenzialità di una pluralità di situazioni presenti in portafoglio ed in grado di collaborare tra loro per ottenere la migliore prestazione per la tua pianificazione finanziaria.